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entili amici, oggi vogliamo spendere due parole sul suffisso “-issimo” che serve per la formazione del superlativo assoluto. Quasi tutti gli aggettivi di grado positivo possono diventare superlativi assoluti con una semplice operazione. Si tolgono le desinenze “-o” e “-a” (se gli aggettivi appartengono alla prima classe) ed “-e” (se appartengono, invece alla seconda) e si “appiccica” il suffisso
“-issimo”: bello, bell, bellissimo; facile, facil, facilissimo. Le cose si complicano un poco quando gli aggettivi terminano in “-io”. Occorre vedere se la “i” è tonica, in questo caso si manterranno le due “i”, quella del tema o radice e quella del suffisso: restío, restiissimo. Se la “i” della radice, invece, è atona si fonderà con quella del suffisso: vecchio, vecchissimo. Un discorso a parte per quanto riguarda gli aggettivi in “eo” e in “-uo”. Alcuni di questi, per esempio argenteo e ferreo, costituendo il complemento di materia non possono per il loro stesso significato diventare di grado superlativo (ma anche comparativo).
Altri, infine, avrebbero il normale finale in “-eissimo” e “-uissimo” che, però, è da evitare per una questione di... “suono”; avremmo, infatti, ateissimo, innocuissimo, idoneissimo ecc., parole decisamente cacofoniche. In questi casi, quindi, si può ricorrere all’ausilio del preziosissimo avverbio: molto proficuo, del tutto ateo, assai innocuo e via discorrendo. A proposito di innocuo, abbiamo fatto una scoperta allucinante: innoquo!
Guardate questi collegamenti:
Arturo Farinelli - 1906 - 112 pagine
Dal Decameron, tollerato, e qualche volta purgato, dichiarato, collo scarto d'alcune novelle 'deshonestas', innoquo, ...
Gabriele Pasqui - 1996 - 219 pagine
è da un lato un che di affatto innoquo; dall'altro lato, però, è stolto il supporre che con ciò si trovi espresso più di quanto il pensiero possa ...
1977
E Maccari: « È bene aggiungere che alla Tipografia dove si stampa questo povero timido innoquo Selvaggio è un continuo viavai di carabinieri, ...
Giovanni Gentile - 1980
... fa invece per i cattolici e in non-jurors: di qui l'accento sul carattere innoquo degli atei e la loro caratterizzazione 109 FT, 1720, (I* edizione), p
Università di Padova. Istituto di lingue e letterature straniere di Verona, Università di Verona. Facoltà di lingue e letterature straniere - 1976
... possiamo capire come abbia cercato una via di uscita affrontando un argomento apparentemente innoquo. Scrive alla madre: « Il mio lavoro andrebbe
Potremmo continuare per un bel po’...
A scanso di equivoci: la sola grafia corretta di innocuo è con la “c”. Dal Dop:Sempre a proposito di 'innoquo', cliccate su questo collegamento: http://www.senzasoste.it/livorno/senti-chi-sparla-piccola-inchiesta-sugli-strafalcioni-della-stampa-locale